4 curiosità sul Cilento

Il Cilento è un posto unico, con mare colline, aree archeologiche e parchi. Accontenta tutte le tipologie di viaggiatore, e se siete amanti di storie miti e leggende, il Cilento è il posto adatto anche per voi. In questo articolo vi citiamo 4 leggende e curiosità che riguardano il Cilento.

Scuola Medica Salernitana e Roberto di Normandia

La scuola medica salernitana è una scuola nata intorno al sesto secolo d.C. come congregazione di studiosi che lentamente è cresciuta diventando sempre più importante. Questa scuola era famos perchè metteva la ricerca e la sperimentazione davanti a ogni dogma e credenza. Nel corso della storia ha attirato figure di alto livello da tutto il mondo conosciuto, univa studi occidentali e orientali in un ambiente distaccato dalla religiosità. Questa scuola è famosa anche per essere stata una delle prime ad accettare le donne. Nonostante siano numerose le leggende sulle origini di questa scuola, vi vogliamo raccontare quella che riguarda Roberto di Normandia.

Dopo che fu colpito da una freccia avvelenata durante una Crociata in Terra Santa, fu costretto a tornare in Inghilterra. Durante il tragitto gli fu consigliato di fermarsi a Salerno alla scuola medica per sentire il parere di quei medici vista la gravità della situazione. Davanti alla ferita i medici concordarono che l’unico modo per salvarlo fosse quello di succhiare via tutto il veleno dalla ferita, ma chiunque lo avrebbe fatto sarebbe morto irrimediabilmente. Il re si rifiutò che qualcuno praticasse questa pratica preferendo la morte. Ma la moglie, Sibilla, nella notte succhiò via il veleno e morì per salvare il marito.

Partenope e Ligea, sorelle di Leucosia le sirene del Cilento

In una terra di mare non poteva mancare una leggenda legata al mito delle sirene. Infatti secondo la leggenda le coste della Campania erano abitate da 3 bellissime sirene.

Partenope la vergine, Leucosia dalla pelle candida e Ligea dalla voce brillante. Il loro canto era un sottile strumento persuasivo di seduzione, quasi un drammatico anello di congiunzione tra l’amore e la morte.

La leggenda vuole che queste sirene furono quelle che udì Ulisse durante il suo viaggio per tornare ad Itaca. Tutti sappiamo come Ulisse riesce ad ascoltare le sirene senza cadere nella loro trappola, ma non in molti sanno cosa accadde alle bellissime e pericolosissime creature.

Le tre sirene Ligea, Partenope e Leucosia, erano infuriate e umiliate nell’orgoglio dal piano che Ulisse aveva architettato. Per questo si gettarono in mare durante una terribile tempesta. Le onde del mar Tirreno respinsero i loro corpi, condannandole per il loro fallimento e allontanarono le 3 sorelle. Quando i corpi delle sirene toccarono la terra si trasformarono in rocce.

Parthenope arrivò nell’isola di Megaride dove poi sorse Napoli, Ligea finì sulla costa tirrenica della Calabria vicino a Terina, ed infine Leucosia si arenò, invece, sul lido di Posidonia, oggi Paestum una delle località più belle del Cilento, e diede il nome alla piccola Isola di Licosa.

Il fiume Lambro e il ramo di nocciolo

Si narra che in un periodo lontano ci fossero dei periodi di siccità così forte che una volta una di queste aveva seccato anche il fiume Lambro. Preoccupato per le sorti del proprio regno il il re Longobardo Autari accettò di convertirsi al Dio di sua moglie Teodolinda, a patto che questa punizione cessasse nell’immediato. Ma dal momento che le preghiere sulla siccità non erano state accolte la moglie del re decise di rivolgersi a un eremita della valle, Eriprando, il quale aveva un collegamento diretto con la divinità.

Eriprando percorse a piedi il letto del fiume dirigendosi alla ricerca della sorgente, ma quando oramai le forze e le speranze lo stavano per abbandonare successe il miracolo.

Improvvisamente gli apparve la visione di un eremita con la faretra, che incredibilmente gli consegnò un ramo verde di nocciolo, non inaridito nonostante la siccità. Fu come se il ramo fosse percorso da una forza invincibile, perché si conficcò nel terreno e permise all’acqua di fluire limpida come ai bei tempi.

Il re longobardo quindi accettò la conversione religiosa, riconoscendo il potere di Dio.

Oggi la foce di questo fiume si trova sul fianco sud della spiaggia delle Marinella a Palinuro.

Lo scoglio di San Francesco

Forse questa è fra le leggende più famose del Cilento. San Francesco durante il suo viaggio nel sud Italia di fermò ad Agropoli. Qui San Francesco iniziò a predicare la parola del Signore, ma gli abitati parevano indifferenti alle sue parole. Anzi lo scacciarono proprio dalla città. Quindi San Francesco si diresse verso la costa e lì raggiunse uno scoglio e iniziò a pregare. Una moltitudine di pesci iniziò ad arrivare dagli abissi per ascoltare le sue preghiere. In quel momento San Francesco disse che lo scoglio su cui stava pregando non sarebbe stato più sommerso dalle acque. E ad oggi, lo scoglio di San Francesco, riconoscibile grazie alla croce posta sopra di esso, è diventato un monumento del Cilento. Ancora oggi avviene qualcosa di misterioso, giacchè pare che realmente questo scoglio nn venga mai superato dalle onde del mare, neppure durante le mareggiate e le tempeste più violente con la forza del mare a livello 10. Lo scoglio si trova nei pressi dell’attuale Baia di Trentova.

In sintesi

Il Cilento è una terra magica ricca di miti e leggende. Per visitarla al meglio tuta ti conviene noleggiare un auto o un motorino. Se devi noleggiare un mezzo affidati a professionisti del settore come noi di Cilento Rent.

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